#FaseZero: Cap. IX ” Ultima Sinfonia”

1 Luglio 2020

“Freude, schöner Götterfunken
Tochter aus Elysium,
Wir betreten feuertrunken,
Himmlische, dein Heiligtum!”

“Gioia, bella scintilla divina,
figlia dell’Eliseo,
noi entriamo ebbri e frementi,
o celeste, nel tuo tempio!”

Inno alla Gioia
Dalla IX Sinfonia di Ludwig Van Beethoven
Parole di Friedrich Schiller  

 

“Quello in cui l’autore, paragonandosi al grande Ludovico Van, equipara il risultato del suo peregrinare cerebrale al percorso sinfonico del compositore alemanno”   

Eccoli, i poeti dell’Eliseo, gli aedi, i trovatori, i menestrelli…
Eccoli, gli stupefacenti celesti.
I narratori di altre realtà, di futuri paralleli, virtuali, asettici.
Eccoli, quelli che non toccano, ma sono digitali.
Eccoli, i misteri buffi!

Con il loro “gramelot” fatto di mondi possibili, di opportunità, di fondi europei, di orizzonti di cultura.
Quelli che guardano oltre per non vedere qui. Quelli che intravedono il tutto rivolto esclusivamente a loro e lasciato in giacenza provvisoria presso l’ufficio smistamento più bello del mondo, in attesa di essere ritirato, sempre e solo da loro e sempre e solo per loro: Venezia. 

Eccoli, i demiurghi, coloro che sanno. Quelli che mentre asciughi dall’ennesimo slogan “Acqua Granda” i libri, le case, le cose, la storia di questa città, ti parlano di mondi asettici, di realtà artificiali, asciutte come le loro anime, aride come le loro menti.
Altrove. 

Estirpatori di organi, i nostri. Trapiantatori  di Avatar, i loro. 

La laguna ristagna. L’umidità corrode, e loro fingono che una città attraversata d’acqua, sommersa dagli affari e dal malaffare sia gestibile semplicemente proponendo una città alternativa, priva di maree e di mestruazioni, abitata da persone opinabili. Architetti di case a più piani prive di ingombranti scale e di servizi, creatori d’uomini privi di vita. 

Serve solo l’argilla spermata dal loro ego per programmare il futuro e la vita dello zombie che, sempre secondo loro, abita queste pietre. 

Qualcuno dirà: ma critichi sempre?
Qualcun altro dirà: ma non proponi mai? 

Al qualcuno rispondo: non critico sempre. Lo faccio solo da un mese e mezzo, dopo decenni di spaventosi comportamenti. E critico perché stanno riproponendo la stessa, schifosa lobotomizzazione della città, anche se chi propone la stessa zuppa la chiama adesso “digital soup”, e appare come un barone rampante. O un giovin cavaliere inesistente. Critico perché la sirena d’allarme non abbatte i bombardieri, non asciuga dall’acqua. La sirena allarma, avverte. Io li vedo, i giovani rampanti e brancanti, inesistenti del fare e concreti nelle fauci. 

Al qualcun altro rispondo: a chi propongo? A chi mentre parlo ha già il punteruolo posizionato sul lobo frontale? A chi foraggia ancora l’arte scollegata dalla vita? L’artista scollegato dall’uomo? La città scollegata da se stessa?
Dai, amore, guarda la televisione, guardati i cartoni, che papà intanto deve lavorare per prendere i soldi.
Dai, amore, guarda i laboratori di cultura, guardati la città virtuale, che papà deve gestire le navi, i laboratori e gli eventi per prendere i soldi… 

Io posso farle, le proposte, ma a chi vuole ascoltarle seriamente, non a chi le copia, storpiandole e spacciandole per sue. 

Un tavolo per la Cultura? Che Inno alla Gioia! Io mi siedo qui.
Spostatevi, cazzo!

 

“A mio credere il burattino è bell’e morto: ma se per disgrazia

 non fosse morto, allora sarebbe indizio sicuro che è sempre vivo!”

“Per me, invece, il burattino è sempre vivo;

 ma se per disgrazia non fosse vivo, 

allora sarebbe segno che è morto davvero.”

I due commissari straordinari chiamati a risolvere il problema Venezia

Tratto da Pinocchio di Carlo Collodi

    2 Comments

  • Mariano 2 Luglio 2020

    Portam itineri dici longissima esse (Varrone-“De re rustica”-I-2-2).

  • Fabio Vianello 2 Luglio 2020

    Ancora una volta, bravo Marco. Sei proprio arrabbiato e hai ragione…….

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