Cantami, o Diva, del pelide Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco generose travolse alme d’eroi, e di cani e d’augelli orrido pasto lor salme abbandonò Proemio dell’Iliade di Omero nella traduzione di Vincenzo Monti “Quello in cui l’autore, cogliendo similitudini e concordanza accomuna nel disegno divino il morbo …